Fugacità Poem by Luciano Ronchetti

Fugacità

Un giorno di marzo arrivasti come fossi la luna
calda nel cielo di stelle; io scrissi 't'amo' sulla sabbia...
Il tuo arrivo (lo) preannunziò una zingara dagli occhi di ghiaccio
e dai modi gentili: non capii, allora.
Gli sguardi compiaciuti tra (di) noi non mi toccaron il cuore
ma soltanto la bocca: lo capii dopo.
Mute eran carezze tue a me, i tuoi sordi pensieri raccolti
dentro i miei sordidi segreti, il nostro amore invece secondo
natura...
Un temporale d'estate solo mi lasciò in riva al mare: ad
ascoltarti; lavò l'onta del peccato: se mai
ce ne fosse stata una!
Intrappolato rimase il tuo ricordo tra gli scogli: lo liberai
così e lo seppellii sotto una pietra in un bosco
di millenari lecci

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