Ho immaginato (soltanto: perchè la fantasia, se non ce l'hai,
alla fine te la inventi) di scrivere con le parole consuete,
quelle solite, le correnti: quelle che usa il mondo (di norma,
quando non scrive) quando vive nel suo spazio elementare:
invece, io
(che non conosco la libertà delle parole) ho immaginato
(e insisto, a dire, immaginato) di scrivere per convenienza,
convenzione:
mai avrei immaginato che ci vuole maestria, per scrivere
il mondo, semplicemente, in modo semplice: ci vuole
una memoria ricca, uno sgardo leggero ma profondo:
piuttosto (e questo, in fondo, mi riguarda da vicino
e me lo porto appresso come un limite) non riesco
ad immaginare le prove (inequivocabili) che quello
che immagino, sia un mondo (assolutamente) falso:
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