Effimere amanti
insipide e fredde s'infrangono
sui rosei lidi della bocca, sulle croste, e tutta
l'aria che respiro crolla,
densa di un plumbeo scrosciare, densa
di piccoli pensieri, di malinconica vergogna.
Troppo viva la città per cui vago,
persone felici su strade bagnate, sorrisi sorrisi
riflessi fra rivoli e pozze, sorrisi
che tristemente calpesto sotto le tenui luci dei negozi.
Profuma di pioggia la solitudine, cemento intriso
di un disperato cielo.
Ma tra le rumorose gocce posso
dichiarare i miei sogni, straziato
da mille impercettibili baci
fino al sorger
del mattino.
(03/15/2013)
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bella poesia, Francesco. Davvero. Yet, may I share with you my personal feeling about the finale? - ''fino al sorger / del mattino.'' è certamente valido, ma un po' lezioso, come dire.. un po' ostentato: vi si avverte una punta di (pur non voluta) artificiosità.. Leggendolo mi è parso più naturale pensare 'ALBA'.. invece della parola che dovevo sillabare 'MAT-TI-NO': - ''fino al sorgere / dell'alba'' has more ''inner musicality'' But this is my personal point of view, of course. As I already told you, I really like your poem. Thanks for sharing! Ciao Fabrizio
Grazie! Fino al sorgere dell'alba è un ottimo suggerimento, credo proprio che lo farò mio ;)