per ordine dei miei antenati tu fosti occupata
se io avessi una lingua potrei scrivere per te, fosse la terra mia terra
ma me, tu non mi hai mai voluta
per quanto mi stendessi contro di te
nello stormire degli eucalipti
nelle mandrie che abbassavano le corna nel Diepvlei
bagnando a grandi sorsate le mascelle riarse
in pendule foglie di seta in gocce di resina
in alberi spinosi che sono svaniti nel vuoto
me, tu non mi hai mai voluta
me, tu non mi hai mai sopportata
più e più volte mi hai scosso di dosso
mi hai fatto rotolare via,
terra, a poco a poco sono diventata senza nome in bocca
ora lottano per possederti
per te negoziano dividono recintano vendono ipotecano rubano
voglio andare sotterra con te, terra
terra che non mi hai voluta
terra che non mi sei mai appartenuta
terra che io amo più vanamente di prima
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