Central Park, fine autunno, alberi
di seta elettrica e color sangue
nel freddo azzurro del cielo che salgono
si aprono
poi piano che si spengono,
ombra
che sta venendo, aria
che si oscura.
E inizia a splendere la corona
ghiacciata dei grattacieli
sulla folla più cupa nelle strade.
Io chiedo a Oonagh: perché tieni i capelli così,
grigi a trent'anni.
Ma lei ballando muove la cenere della testa
e gli occhi celesti impensabili
fa un cerchio magico
a Manhattan, fa di sé un incendio
e apre braccia, remi, ali
nell'oceano delle voci della sera.
Senti che grida di barche invisibili.
Nella baia nera.
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