Mentre prepara il tè qualcosa di stranamente familiare
le scorre giù lungo la coscia. Come inchiostro.
Dopo così tanti anni torna a perdere sangue.
E' sopraffatta - come se un frutteto intero
le fiorisse in gola, come se una felicità antica
le scorresse in corpo, sente che sta aprendo
le finestre su meli in fiore, su ombre
che brulicano di uccelli e cicale
e lontananze ardenti - come se una
risata di bambino spumeggiasse in una vasca
facendole bruciare le gote - intimamente
arrossendo nella vicinanza quotidiana
come se il ventre le si gonfiasse, giovane, e
ancora una volta forte, di lei che bellissima
era; il collo si piega dinanzi al bagliore di luce
porta il tè fuori in veranda
il cielo si indora morbido a quest'ora del
mattino; la città brilla come una diga ricolma
lui viene a sedersi vicino a lei. Tranquillamente
rimesta il tè, e così i due siedono
lontani smarriti nella perdita, e per la loro età
assorti nella loro così rara vicinanza
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