Anche per i bambini che se ne vanno nel buio
e non li puoi trattenere
nemmeno come sangue
amato tra le mani
sta Chartres che si alza contro il cielo
a un'ora di brutto treno dalla capitale
grande pietra che si riempie di guglie e di figure
chiamando l'unico Dio che capisce
cos'è perdere un figlio, vederlo
sparire, vederlo
andare nelle braccia così troppo aperte
del vento
e adesso buttar giù la testa
sulla panca, sulla luce
fuggente di pioggia nei campi
sul finestrino che trema
nel vagone vuoto
sotto le palpebre il fuoco
che esulta e piange
in quelle grandi vetrate
e che consuma lo sguardo fino a lasciarne
sul viso solo gli inizi.
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