Fleas Interest Me So Much Poem by Pablo Neruda

Fleas Interest Me So Much

Rating: 3.2


Fleas interest me so much
that I let them bite me for hours.
They are perfect, ancient, Sanskrit,
machines that admit of no appeal.
They do not bite to eat,
they bite only to jump;
they are the dancers of the celestial sphere,
delicate acrobats
in the softest and most profound circus;
let them gallop on my skin,
divulge their emotions,
amuse themselves with my blood,
but someone should introduce them to me.
I want to know them closely,
I want to know what to rely on.

COMMENTS OF THE POEM
Brian Jani 27 April 2014

Awesome I like this poem, check mine out 

0 9 Reply
Kim Barney 04 April 2015

Sorry, Dude, he can't do that. He's been dead since 1973.

1 0
Fabrizio Frosini 23 November 2015

''Bestiario'', ITALIAN Potessi parlare con uccelli, con ostriche e con lucertole, con le volpi di Selva Oscura, con gli esemplari pinguini, se mi capissero le pecore, i languidi cani lanosi, i cavalli da barroccino, se discorressi con i gatti, se m'ascoltassero le galline! Non m'è mai occorso di parlare con animali eleganti: non ho curiosità alcuna per l'opinione delle vespe, né delle cavalle da corsa: s'arrangino pure volando, vincano vestiti correndo! Voglio parlare con le mosche, con la cagna che ora ha partorito e chiacchierare coi serpenti. Quando ebbi piedi per camminare in notti triple, già trascorse, andai dietro ai cani notturni, a quegli squallidi viandanti che trottano e vanno in silenzio con gran fretta in nessun posto e li seguii per molte ore, essi sospettavano di me, ah, poveri cani insensati, e persero l'occasione di narrare le loro tristezze, di correre con pena e coda per le vie dei fantasmi (...) I ragni sono rovinati da pagine stupidissime di esasperanti semplicisti: li vedono con occhi da mosca, li descrivono divoratori, carnali, infedeli, viziosi. Secondo me questo giudizio si ritorce contro i giudici: il ragno è un vero ingegnere, un divino orologiaio, per una mosca di più o di meno lo detestino pure gli idioti; io voglio discorrere col ragno: voglio che m'intessa una stella. Tanto m'interessano le pulci che mi lascio pungere per ore, sono perfette, antiche, sanscrite, sono macchine implacabili. Non pungono per mangiare, ma pungono per saltare, sono le saltatrici dell'orbe, le delicate, le acrobate del circo più dolce e profondo: mi galoppino sulla pelle, diffondano le loro emozioni, si divertano col mio sanque, ma qualcuno me le presenti, voglio conoscerle davvicino, voglio sapere come attenermi. Non ho potuto conoscere i ruminanti intimamente: certo io sono un ruminante, non so perché non m'intendano. Devo trattare questo tema pascolando con vacche e buoi, pianificando con i tori. Conoscerò in qualche maniera tante cose intestinali che sono nascoste dentro come passioni clandestine. Che pensano i porci dell'alba? Non cantano ma la reggono con i grandi corpi rosati, con le piccole zampe sode. I porci sostengono l'alba. Gli uccelli mangiano la notte. Ed il mondo al primo mattino è deserto: dormono i ragni, gli uomini, i cani e il vento, i porci grugniscono: è l'alba. Voglio discorrere con i porci. Dolci, sonore, rauche rane, sempre ho voluto farmi rana, sempre ho amato lo stagno, le foglie sottili come filamenti, mondo verde dei nasturzi con le rane padrone del cielo... In questo mondo che corre e tace voglio più comunicazioni, altri linguaggi, altri segni, voglio conoscere questo mondo.(...) Voglio parlare con molte cose e non me, ne andrò dal pianeta senza sapere cosa ho cercato, senza accertare questo fatto, e non mi bastano le persone, debbo andare molto più lontano e andare molto più vicino. Per questo, signori, io vado a discorrere con un cavallo, e mi perdoni la poetessa e il professore mi perdoni, ho la settimana occupata, debbo ascoltare tutto a fiotti. Come si chiamava quel gatto?

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Fabrizio Frosini 23 November 2015

''Tanto m'interessano le pulci'' ''Tanto m'interessano le pulci che mi lascio pungere per ore, sono perfette, antiche, sanscrite, sono macchine implacabili. Non pungono per mangiare, ma pungono per saltare, sono le saltatrici dell'orbe, le delicate, le acrobate del circo più dolce e profondo: mi galoppino sulla pelle, diffondano le loro emozioni, si divertano col mio sanque, ma qualcuno me le presenti, voglio conoscerle davvicino, voglio sapere come attenermi. ''

3 0 Reply
Mahtab Bangalee 10 January 2019

let them all come and be closed. Know them and their characteristics write down for the next G.

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JULIA 04 July 2022

LOVE PABLO FOR WRITING ABOUT THE GLORIOUS, WONDERFUL INSECTS! ! !

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Edward Kofi Louis 10 January 2019

Of the celestial sphere! ! With the muse of the Atmosphäre. Thanks for sharing this poem with us.

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Prabir Gayen 10 January 2019

Very fine poem........

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Adrian Flett 10 January 2019

Beware of the strange places where they go to bite.

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Dr. antony theodore 10 January 2019

The great poet Pablo Neruda. may his name be blessed. tony

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